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Testimonianze

I pupi epici di Domenico Pinto

Raffaele Nigro (da “La Gazzetta del Mezzogiorno” - 13 agosto 2012)

Ci ha impiegato anni, ma alla fine ha ottenuto dalla Curia vescovile di Taranto il permesso di acquistare uno degli antichi magazzini sottostanti il palazzo Episcopio di Grottaglie, uno spazioso ambiente scavato nel tufo, e lo ha trasformato in laboratorio e sala di esposizione delle proprie ceramiche. Parlo di Domenico Pinto, un maestro della terracotta che incontro nella cittadina ionica in occasione di uno spettacolo teatrale dedicato agli Svevi e interpretato da Alfredo Traversa e Roberto Burano.

Una sottile eleganza formale

Daniela De Vincentis

La straordinaria personalità di Federico II di Svevia, re di Sicilia, re di Gerusalemme, imperatore dei Romani, re d’Italia e re di Germania trova ampio spazio nella rappresentazione artistica di Domenico Pinto che ha trasformato in preziosa materia plastica il mito e la leggenda del poliedrico imperatore. Il mondo della corte sveva, luogo di incontro fra le culture greca, latina, araba ed ebraica viene proposto in una moderna chiave di lettura mediata attraverso nuove forme, colori e particolari.

L’orgoglio di un popolo

Raffaele Bagnardi

Queste figure lunghe e nobili ci appaiono autoritarie, come un’idea arcaica, quasi fossero divinità dell’orgoglio storico di un popolo. I visi affusolati, fissi, solenni, gli abiti dorati sembra che raccontino della loro corte e del loro superbo onore, ma nascono piuttosto dalla leggenda fascinosa della gente comune e per essa stessa vivono ancora nell’arte.